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Geremia, mandato a Gerusalemme, per rimproverar al popolo l'idolatria di lui
1 LA parola del Signore mi fu ancora indirizzata, dicendo:
2 Va', e grida agli orecchi di Gerusalemme, dicendo: Così ha detto il Signore: Io mi ricordo di te, della benignità
che io usai inverso te nella tua giovanezza, dell'amore
che io ti portava nel tempo delle tue sponsalizie, quando tu comminavi dietro a me per lo deserto, per terra non seminata
u.
3 Israele
era una cosa santa al Signore
v, le primizie della sua rendita
w; tutti quelli che lo divoravano erano colpevoli, male ne avveniva loro, dice il Signore.
4 Ascoltate la parola del Signore, casa di Giacobbe, e
voi tutte le famiglie della casa d'Israele.
5 Così ha detto il Signore: Quale iniquità hanno trovata i vostri padri in me
x, che si sono allontanati da me, e sono andati dietro alla vanità
y, e son divenuti vani
z?
6 E non hanno detto: Dove
è il Signore, che ci ha tratti fuor del paese di Egitto; che ci ha condotti per lo deserto
a; per un paese di solitudine e di sepolcri; per un paese di aridità, e d'ombra di morte; per un paese, per lo quale non passò mai, ed ove non abitò mai alcuno?
7 Or io vi ho menati in un paese di Carmel, per mangiar del suo frutto, e de' suoi beni
b; ma voi, essendovi entrati, avete contaminata la mia terra
c, ed avete renduta abbominevole la mia eredità.
8 I sacerdoti non hanno detto: Dove
è il Signore? e quelli che trattano la Legge
d non mi han conosciuto, e i pastori hanno commesso misfatto contro a me, ed i profeti hanno profetizzato per Baal, e sono andati dietro a cose che non giovano nulla
e.
9 Perciò, io contenderò ancora con voi, dice il Signore; e contenderò co' figliuoli de' vostri figliuoli
f.
10 Perciocchè, passate nell'isole di Chittim, e riguardate; mandate in Chedar e considerate bene, e vedete se avvenne mai una cotal cosa.
11 Evvi gente alcuna che abbia mutati i
suoi dii, i quali però non
son dii
g? ma il mio popolo ha mutata la sua gloria in ciò che non giova nulla
h.
12 Cieli, siate attoniti di questo, ed abbiate
ne orrore; siate
ne grandemente desolati, dice il Signore.
13 Perciocchè il mio popolo ha fatti due mali: hanno abbandonato me, fonte d'acqua viva
i, per cavarsi delle cisterne, cisterne rotte, che non ritengono l'acqua.
14 Israele
è egli servo?
è egli uno
schiavo nato in casa
j? perchè
dunque è egli in preda?
15 I leoncelli han ruggito, ed hanno messe le lor grida contro a lui, ed hanno ridotto il suo paese in desolazione; le sue città sono state arse, senza che alcuno vi abiti
più.
16 Eziandio i figliuoli di Nof, e di Tahafnes, ti fiaccheranno la sommità del capo.
17 Non sei tu quella che fai questo a te stessa, abbandonando il Signore Iddio tuo, nel tempo ch'egli ti conduce per lo cammino?
18 Ed ora, che hai tu a fare per lo cammino di Egitto
k, per bere dell'acque di Sihor? ovvero, che hai tu a fare per lo cammino di Assiria
l, per bere dell'acque del Fiume?
19 La tua malvagità ti castigherà, ed i tuoi sviamenti ti condanneranno
m; e tu saprai, e vedrai ch'egli
è una mala ed amara cosa, che tu abbia lasciato il Signore Iddio tuo, e che lo spavento di me non
sia in te, dice il Signore Iddio degli eserciti.
20 Perciocchè io già ab antico avea spezzato il tuo giogo,
e rotti i tuoi legami; tu hai detto: Io non sarò
mai più serva; perciocchè tu scorri fornicando
n sopra ogni alto colle, e sotto ogni albero verdeggiante
o.
21 Or ti avea io piantata di viti nobili, di una generazione vera tutta quanta
p; e come mi ti sei mutata in tralci tralignanti di vite strana?
22 Avvegnachè tu ti lavi col nitro, ed usi attorno a te assai erba di purgatori di panni; pure è la tua iniquità suggellata nel mio cospetto, dice il Signore Iddio.
23 Come diresti: Io non mi sono contaminata
q? io non sono andata dietro ai Baali? Riguarda il tuo procedere nella valle
r, riconosci quello che tu hai fatto, o dromedaria leggiera, che involvi le tue vie;
24 asina salvatica, avvezza
a star nel deserto, che sorbisce il vento a sua voglia; chi potrebbe stornare una sua opportunità? niuno di quelli che la cercano si stancherà
per trovarla; la troveranno nel suo mese.
25 Rattieni il tuo piè, che non sia scalzo; e la tua gola, che non abbia sete; ma tu hai detto: Non vi è rimedio, no; perciocchè io amo gli stranieri, ed andrò dietro a loro
s.
26 Come è confuso il ladro, quando è colto, così sarà confusa la casa d'Israele; essi, i loro re, i lor principi, i lor sacerdoti, ed i lor profeti;
27 che dicono al legno: Tu
sei mio padre; ed alla pietra: Tu ci hai generati. Conciossiachè mi abbiano volte le spalle, e non la faccia; e pure, al tempo della loro avversità, dicono: Levati, e salvaci
t.
28 Ma, dove
sono i tuoi dii, che tu ti hai fatti
u? levinsi, se pur ti potranno salvare al giorno della tua avversità; perciocchè, o Giuda, tu hai avuti tanti dii, quante città
v.
29 Perchè contendereste meco? voi tutti vi siete portati dislealmente inverso me, dice il Signore.
30 Indarno ho percossi i vostri figliuoli; non hanno ricevuta correzione
w; la vostra spada ha divorati i vostri profeti
x, a guisa d'un leone guastatore.
31 O generazione, considerate voi stessi la parola del Signore; sono io stato ad Israele un deserto?
sono io stato una terra caliginosa? perchè ha detto il mio popolo: Noi siamo signori; non verremo più a te
y?
32 La vergine dimenticherà ella i suoi ornamenti,
o la sposa i suoi fregi? ma il mio popolo mi ha dimenticato, già da giorni innumerabili.
33 Perchè ti rendi
così vezzosa nel tuo procedere, per procacciare amore? laonde tu hai insegnati i tuoi costumi, eziandio alle malvage femmine.
34 Oltre a ciò, ne' tuoi lembi si è trovato il sangue delle persone de' poveri innocenti
z, i quali tu non avevi colti sconficcando; anzi
li hai uccisi per tutte queste cose.
35 E pur tu dici: Certo, io sono innocente; l'ira sua si è pure stornata da me. Ecco, io contenderò teco per ciò che tu hai detto: Io non ho peccato
a.
36 Perchè trascorri cotanto or qua, or là, mutando il tuo cammino? tu sarai confusa di Egitto, come sei stata confusa di Assur
b.
37 Eziandio d'appresso a costui uscirai con le mani in sul capo
c; perciocchè il Signore riprova le tue confidanze, e tu non prospererai in esse.